Antonio Barluzzi: Gaudí Di Terra Santa

Antonio Barluzzi: Gaudí Di Terra Santa
Antonio Barluzzi: Gaudí Di Terra Santa

Video: Antonio Barluzzi: Gaudí Di Terra Santa

Video: Antonio Barluzzi: Gaudí Di Terra Santa
Video: Antonio Barluzzi: el arquitecto que celebra los misterios de la vida de Cristo 2024, Aprile
Anonim

Con la storia del docente HSE Lev Maciel Sanchez sull'architetto Antonio Barluzzi, che nella prima metà del XX secolo costruì chiese nei luoghi di eventi evangelici, continuiamo il progetto comune di Archi.ru e indicazioni "Storia dell'Arte" della Facoltà di Storia della Scuola Superiore di Economia ". ***

Il lavoro di Antoni Gaudi è solitamente considerato unico sullo sfondo dell'architettura contemporanea. E quasi nessuno ricorda il maestro che gli è vicino sia nello spirito che negli approcci creativi, il suo omonimo Antonio Barluzzi.

zoom
zoom

Antonio Barluzzi

Foto: Bonio, Wikimedia commons

Era una generazione più giovane di Gaudi ed era influenzato dal suo lavoro, era anche un zelante cattolico (stava persino per prendere il sacerdozio con l'ordine francescano) e combinava simbolismo religioso, memoria storica e materiali fatti a mano nei suoi edifici. Come italiano, ha creato tutte le sue famose opere in Terra Santa. La sua opera cadde nella prima metà del XX secolo, un periodo di cambiamento, quando nel 1917 la Palestina passò dall'impero ottomano a quello britannico e nel 1948 fu formato lo Stato di Israele. L'era del dominio britannico è il periodo di massimo splendore del modernismo locale, il cui monumento più sorprendente è Tel Aviv. Barluzzi, invece, non è stato il costruttore del nuovo, ma il continuatore - e il rinnovatore - della tradizione. Prima della prima guerra mondiale, Gerusalemme era una sorta di campo di battaglia architettonico per le grandi potenze, principalmente Germania, Francia e Russia, ognuna delle quali cercava attivamente di dimostrare la propria superiorità con progetti di chiese su larga scala. Dopo la morte degli imperi nella guerra mondiale, l'architettura ecclesiastica cessò di essere uno strumento politico, e qui tornò utile l'opera di Antonio Barluzia, per il quale il senso cristiano del tempio è più rilevante delle reminiscenze storiche e della rappresentazione politica. Naturalmente, per questo scopo non c'è terra migliore al mondo del Santo. Barluzzi ha scritto che poiché ogni tempio si trova qui sul luogo di un evento specifico nella vita di Cristo, l'immagine architettonica dovrebbe anche incarnare l'esperienza religiosa causata da questo evento. È diventato uno dei pochi nella storia dell'architettura che si è posto un simile compito e ha saputo risolverlo.

Antonio Barluzzi (1884-1960) è nato a Roma, sua madre proveniva dalla famosa dinastia di architetti Buziri-Vici. Nel 1912 giunse per la prima volta a Gerusalemme, dove assistette il fratello Giulio nei lavori del complesso dell'ospedale italiano di Gerusalemme. Nel 1914 dovette partire per Roma, ma nel 1917 tornò, entrando a Gerusalemme insieme alle truppe alleate. Ben presto il capo dei francescani locali, Ferdinando Diotallevi, gli commissionò di lavorare su due progetti contemporaneamente - i templi nel Giardino del Getsemani a Gerusalemme e sul Monte Tabor - che divennero i più importanti nella sua opera.

Il Tempio della Sofferenza di Cristo nel Getsemani (1919-1924) divenne l'edificio più famoso del Barluzzi. È meglio conosciuta come la Chiesa di tutti i Popoli, perché è stata costruita con i fondi dei cattolici di diversi paesi in Europa e in America. In ricordo della preghiera di Cristo nell'Orto del Getsemani la notte del suo arresto, è oscurato da vetrate e decorato con immagini di ulivi. Sul frontone un grande mosaico "Cristo mediatore tra Dio e l'uomo" (Giulio Bargellini), che spiega il significato del sacrificio di Cristo. L'altare maggiore con una pietra è evidenziato con un leggero accento, sul quale, secondo la leggenda, Cristo pregò quella notte.

La chiesa è costruita sulle fondamenta di una basilica paleocristiana e ne segue la pianta; il pavimento comprende frammenti di antichi mosaici e le volte sono decorate con nuovi mosaici, ma realizzati nello spirito paleocristiano. Lo spazio del tempio appare vasto e solido grazie alle numerose volte a cupola - antiche basiliche mai sovrapposte - e alle sottili colonne di pietra rossastra levigata. Dall'esterno, il tempio mi sembra meno fortunato. Ha un portico profondo, è tozzo, allungato in lunghezza e privo di accenti verticali. L'arredamento è espressamente ampliato: gruppi di colonne corinzie nel portico e statue di evangelisti con vangeli aperti, pinze sulle facciate laterali, acroteri. Il tempio è rivestito di pietra naturale chiara, che lo distingue efficacemente sullo sfondo del verde scuro del pendio del Monte degli Ulivi.

Портик церкви Всех наций. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Портик церкви Всех наций. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Портик церкви Всех наций. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Портик церкви Всех наций. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Церковь Всех наций. Вид сбоку. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Церковь Всех наций. Вид сбоку. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom

L'edificio di maggior successo di Barluzzi è la Chiesa della Trasfigurazione sul Monte Tabor (1921-1924). Come la maggior parte degli edifici dell'architetto, fu eretto sulle rovine di un antico edificio, in questo caso - una chiesa dell'epoca dei crociati; il suo trono e il basamento dell'abside sono conservati nella cripta della chiesa. In realtà, questo trono si trova esattamente nel luogo in cui Cristo si trovava al momento della Trasfigurazione, quando rivelò la sua essenza divina ai suoi discepoli. In alto, nell'abside principale, si trova il mosaico della Trasfigurazione, sul quale cadono i raggi del sole il 6 agosto, riflessi da uno specchio appositamente posto sul pavimento. I profeti Elia e Mosè, che stavano su entrambi i lati di esso, sono dedicati a cappelle speciali nelle torri della chiesa.

Фасад базилики на Фаворе. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Фасад базилики на Фаворе. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom

In questo caso, per il suo tempio, Barluzzi ha fornito un'immagine storica specifica e molto originale: la basilica siriana della fine del V secolo a Tourmanin, il cui aspetto era ampiamente noto grazie alla ricostruzione dell'archeologo francese visconte de Vogue. Aveva una facciata a due torri, estremamente rara per l'architettura paleocristiana, con una profonda loggia ad arco tra le torri. Ripetendo abbastanza fedelmente la forma delle torri, Barluzzi ha inscritto l'arco in un timpano decorativo. Come Vogue, Barluzzi ha forme autentiche dell'architettura siriana - un massiccio massiccio di pareti in muratura, da cui sono ritagliate tutte le forme, archi molto larghi degli interni, un fregio continuo che scorre intorno a tutte le finestre su tre lati - si combinano con alcuni piuttosto dettagli fittizi, ad esempio, finali torreggiano nello spirito dello stile neo-greco europeo. Risolto efficacemente anche l'interno, dove il luogo della Trasfigurazione è evidenziato da una grande cripta aperta, che raramente si trova solo nell'architettura romanica.

Базилика на Фаворе, деталь. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Базилика на Фаворе, деталь. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Базилика на Фаворе, деталь. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Базилика на Фаворе, деталь. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Базилика на Фаворе, деталь. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Базилика на Фаворе, деталь. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Базилика на Фаворе, интерьер. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Базилика на Фаворе, интерьер. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Базилика на Фаворе, интерьер. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Базилика на Фаворе, интерьер. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Базилика на Фаворе, открытая крипта. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Базилика на Фаворе, открытая крипта. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Базилика на Фаворе, интерьер. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Базилика на Фаворе, интерьер. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom

L'ultimo grande edificio di Barluzzi fu il tempio nel sobborgo di Gerusalemme, Ain-Kareme, che fu nuovamente ordinato dai francescani. I lavori furono eseguiti nel 1938-1955 con una pausa per la partenza forzata di Barlutia durante la seconda guerra mondiale. Il tempio sul pittoresco pendio boscoso della montagna è dedicato all'incontro di Maria ed Elisabetta, un evento evangelico in cui Maria andò da sua cugina Elisabetta incinta. “Quando Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le saltò in grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo, e gridò ad alta voce, e disse: benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo grembo! E da dove mi è venuta che la Madre del mio Signore è venuta da me? " In risposta, Maria pronunciò la dossologia "La mia anima magnifica il Signore …", conosciuta nella tradizione cristiana occidentale dalla prima parola latina come Magnificat. Nel tempio sono poste tavolette di ceramica con questa preghiera in più di 40 lingue. Nella grotta della chiesa inferiore, già costruita all'epoca in cui il Barluzzi si mise al lavoro, si trova un pozzo con una sorgente, secondo la leggenda, intasata al momento dell'incontro.

Церковь в Айн-Кареме. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Церковь в Айн-Кареме. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Церковь в Айн-Кареме. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Церковь в Айн-Кареме. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom

L'aspetto architettonico del tempio è modesto. Ha una lontana somiglianza con le basiliche medievali di Roma e, forse, con gli enormi templi gotici in mattoni, ma in generale manca di vividi reminiscenze. Come molti edifici ecclesiastici a Gerusalemme, è rivestita di pietra chiara e dotata di un alto campanile a punta. Nel suo luminoso interno della sala, viene enfatizzato l'atmosfera di gioiosa leggerezza e persino infantile ingenuità, ci sono molte associazioni paleocristiane nella decorazione.

Церковь в Айн-Кареме. Таблички с молитвой. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Церковь в Айн-Кареме. Таблички с молитвой. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Интерьер нижней церкви в Айн-Кареме (не связан с А. Барлуцци). Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Интерьер нижней церкви в Айн-Кареме (не связан с А. Барлуцци). Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Интерьер верхней церкви в Айн-Кареме. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Интерьер верхней церкви в Айн-Кареме. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Интерьер верхней церкви в Айн-Кареме. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Интерьер верхней церкви в Айн-Кареме. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Интерьер верхней церкви в Айн-Кареме. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Интерьер верхней церкви в Айн-Кареме. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Церковь в Айн-Кареме. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Церковь в Айн-Кареме. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom

Negli ultimi anni di lavori per la chiesa di Ain Karem, Barluzzi realizzò altri due piccoli edifici.

Il primo era il tempio degli angeli nel cosiddetto campo dei pastori a Beit Sahur vicino a Betlemme (1953-1954). Secondo la storia del Vangelo, gli angeli furono i primi a informare i pastori dei greggi vicini della Natività di Cristo e vennero ad adorare il Bambino. Un tempietto dall'esterno è paragonato a una tenda beduina, la sua cupola è trasparente e sorretta da pali sottili come funi. Le immagini nelle nicchie sono dedicate alle trame principali dell'evento: l'apparizione degli angeli, il culto del Bambino e il ritorno dei pastori alle loro pecore.

Храм ангелов на поле Пастушков в Бейт-Сахуре. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Храм ангелов на поле Пастушков в Бейт-Сахуре. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom
Храм ангелов на поле Пастушков в Бейт-Сахуре. Интерьер. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
Храм ангелов на поле Пастушков в Бейт-Сахуре. Интерьер. Фотография Л. К. Масиеля Санчеса
zoom
zoom

La seconda - la famosa Chiesa del Dominus Flevit (cioè "Il Signore pianse") a Gerusalemme (1954-1955) - divenne l'ultimo edificio cattolico di rilievo della città. Si trova nel luogo in cui, secondo la leggenda, Gesù si fermò entrando a Gerusalemme. Guardandosi intorno per la città, pianse e predisse una rovina imminente per lui. Barluzzi paragonò l'intero tempio a uno strappo, coprendolo con una cupola alta e slanciata. Agli angoli del tetto, pose vasi simili a quelli in cui gli antichi piangenti raccoglievano le lacrime. L'altare del tempio è rivolto non ad est, ma ad ovest, poiché da lì si ha una bella vista di Gerusalemme - metodo di collegamento dello spazio interno con quello esterno, applicato dal Barluzzi anche nella cripta della chiesa sul monte Tabor.

zoom
zoom

Da quando è partito per l'Italia durante la guerra, Barluzzi ha lavorato a megaprogetti. Ha proposto di ricostruire il santuario principale del mondo cristiano, la Chiesa del Santo Sepolcro, demolendo parte degli edifici della città vecchia e dotando l'enorme tempio di cupole a spirale e campanili, che ricordano i minareti o le torri della Sagrada di Gaudí Familia. Ha trascorso quasi 15 anni su progetti per una nuova Chiesa dell'Annunciazione a Nazareth, che avrebbe dovuto assomigliare al Sacre Coeur parigino. Ma come risultato, nel 1958, fu data la preferenza a un altro progetto, fondamentalmente più moderno, che fu realizzato (1960-1969, Giovanni Muzio). L'aria era già permeata di spirito di rinnovamento (mancavano 4 anni alla Cattedrale del Vaticano II) e nessuno aveva bisogno di un'architettura eclettica carica di allusioni storiche. Fu uno shock per Barluzzi, partì per la Roma, dove presto morì.

Antonia Barluzzi probabilmente non è una grande ma una profonda e talentuosa maestra. La sua toccante religiosità e attenzione ai dettagli gli hanno permesso di avere più successo di altri nel tradurre gli ideali del monachesimo francescano nel linguaggio moderno. Il suo lavoro originale è stato l'ultimo fenomeno eclatante nell'architettura cristiana della Terra Santa.

progetto Archi.ru e la direzione "Storia delle Arti" Facoltà di Storia della Scuola Superiore di Economia

Consigliato: